Ieri all'assemblea con i sindacati ci hanno spiegato questa sfilza di cose.
Si vota a ottobre
Ve ne hanno parlato a lavoro?
Le ragioni di un SI convinto all?intesa
SI perch?: sono state destinate consistenti risorse, nell?arco del prossimo decennio, al miglioramento della qualit? e dell?efficienza dello stato sociale, avviando un graduale processo di miglioramento dell?insieme delle tutele;
SI perch?: sono stati acquisiti nuovi diritti e tutele: per i giovani, le donne e gli anziani, conseguendo obiettivi di una maggiore equit? sociale e realizzando una proficua solidariet? fra generazioni;
SI perch?: sono state rivalutate oltre tre milioni di pensioni basse ed ? stato assunto l?impegno ad istituire un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali dei pensionati per verificare ulteriori rivalutazioni di tutte le pensioni in essere;
SI perch?: viene superato lo scalone previsto dalla legge 243/04 (Legge ?Maroni?), con la definizione di nuove regole per l?accesso alla pensione di anzianit? e viene confermata l?et? di pensionamento di vecchiaia per le donne a 60 anni;
SI perch?: ? stata evitata l?applicazione automatica, da subito, dei nuovi coefficienti di trasformazione per il calcolo delle pensioni contributive.
SI perch?: sono previste nuove misure a sostegno della competitivit? e della contrattazione di secondo livello e per la detassazione dei premi di risultato;
SI perch?: ? stata introdotta una nuova disciplina dei lavori particolarmente usuranti che consentir? ai beneficiari del provvedimento di accedere alla pensione di anzianit? con un requisito anagrafico ridotto di tre anni, rispetto ai requisiti generali;
SI perch?: e? un accordo che prevede la centralit? del lavoro a tempo indeterminato e pur con differenze di valutazione su interventi relativi ad alcune tipologie di impiego, favorisce la stabilizzazione del lavoro;
SI perch?: e? un accordo che interviene sul tema degli ammortizzatori sociali aumentando nell?immediato l?indennit? di disoccupazione e prevedendo una riforma a regime che estender? il sostegno al reddito nei settori non coperti.
LA SITUAZIONE ATTUALE
I mIglioramenti previsti nell?accordo
I giovani
Riscatto di laurea a fini pensionistici
I giovani lavoratori sono i pi? svantaggiati dal punto di vista previdenziale ed assistenziale, in quanto pi? esposti alle forme di lavoro pi? flessibile.
Il riscatto degli anni di studi universitari, ai fini pensionistici, era possibile in forma dilazionata, fino a 48 o 60 rate mensili in relazione alla durata del corso di laurea da riscattare, con l?applicazione di interessi di dilazione, ad un tasso del 2,5%
Totalizzazione dei periodi lavorativi per il calcolo della pensione contributiva
La disciplina relativa alla totalizzazione dei periodi contributivi maturati in diverse gestioni pensionistiche limita fortemente la possibilit? di cumulare i versamenti contributivi sia per il conseguimento del requisito di accesso al pensionamento che per l?ammontare della pensione.
Contribuzione previdenziale dei lavoratori parasubordinati
La pi? bassa aliquota previdenziale dei lavoratori a progetto, rispetto ai lavoratori dipendenti, determina una minore copertura previdenziale futura dei parasubordinati.
La disparit? fra le aliquote previdenziali dei lavoratori dipendenti e dei parasubordinati pu? favorire l?utilizzo improprio del contratto di collaborazione a progetto.
I giovani lavoratori sono i pi? svantaggiati dal punto di vista previdenziale ed assistenziale, in quanto pi? esposti alle forme di lavoro pi? flessibile
Riscatto di laurea a fini pensionistici
Viene previsto il riscatto del periodo del corso di laurea, a condizioni pi? vantaggiose, prevedendo una rateizzazione del pagamento dei contributi fino a 120 rate mensili (10 anni), senza interessi;
viene prevista la possibilit? di riscattare il periodo di laurea anche prima dell?inizio dell?attivit? lavorativa, consentendo la detraibilit? fiscale dal reddito dei genitori dell?importo pagato;
Totalizzazione dei periodi lavorativi per il calcolo della pensione contributiva
Per i giovani che sono nel sistema contributivo sar? possibile cumulare tutti i contributi maturati in qualsiasi gestione pensionistica, per ottenere un?unica pensione; si riduce da sei a tre anni, nel sistema retributivo o misto, il requisito contributivo minimo per poter cumulare i periodi contributivi maturati in ciascuna gestione.
Contribuzione previdenziale dei lavoratori parasubordinati
? previsto l?aumento di tre punti percentuali, nel triennio 2008 ? 2010, delle aliquote previdenziali dei parasubordinati, al fine di conseguire una maggiore copertura pensionistica
Misure per il reddito e l?occupazione, tramite fondi di
rotazione:
Fondo credito per i parasubordinati: potr? erogare un credito fino a 600 euro mensili per 12 mesi, ad interesse zero o molto basso, al fine di coprire eventuali periodi di inattivit?.
Fondo microcredito: incentiver? le attivit? innovative di giovani e donne, riprendendo l?esperienza dei prestiti d?onore. Aumento dell?importo degli assegni di ricerca presso le Universit?.
Coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva
La legge 335/95 prevede l?adeguamento dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva ogni 10 anni, sulla base delle rilevazioni demografiche e dell?andamento del PIL di lungo periodo. La legge prevede che la revisione venga effettuata con decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro del Tesoro, sentite anche le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori. Essendo, la legge 335/95, entrata in vigore dal 1? gennaio 1996, la prima revisione era prevista per il 2006.
Coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva
Verranno rivisti i criteri e le modalit? di revisione dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione con il metodo contributivo, al fine di contrastare gli effetti negativi che le flessibilit? e la discontinuit? della carriera lavorativa potrebbe produrre al momento del pensionamento, salvaguardando un tasso di sostituzione netto minimo del 60% della retribuzione
Una Commissione composta da governo e parti sociali dovr? valutare il ripristino della flessibilit? del pensionamento nel sistema contributivo
LA SITUAZIONE ATTUALE
I mIglioramenti previsti nell?accordo
Le donne
Nel nostro paese la partecipazione delle donne all?attivit? lavorativa ? decisamente inferiore alla media U.E ed agli obiettivi fissati a Lisbona.
In particolare la rigidit? degli orari di lavoro e la carenza di servizi per l?infanzia non facilitano la conciliazione tra lavoro e vita familiare.
L?accordo riconosce l?importanza determinante, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, di accrescere il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
A tale fine verranno definiti, sempre nell?ambito dell?equilibrio della finanza pubblica, i seguenti interventi:
- sgravi mirati a sostenere regimi di orari flessibili legati alle necessit? di conciliazione fra lavoro e vita familiare;
- incentivi ai part ? time lunghi
E? stata confermata l?et? pensionabile delle donne, ai fini del pensionamento di vecchiaia, a 60 anni
Si vota a ottobre
Ve ne hanno parlato a lavoro?
Le ragioni di un SI convinto all?intesa
SI perch?: sono state destinate consistenti risorse, nell?arco del prossimo decennio, al miglioramento della qualit? e dell?efficienza dello stato sociale, avviando un graduale processo di miglioramento dell?insieme delle tutele;
SI perch?: sono stati acquisiti nuovi diritti e tutele: per i giovani, le donne e gli anziani, conseguendo obiettivi di una maggiore equit? sociale e realizzando una proficua solidariet? fra generazioni;
SI perch?: sono state rivalutate oltre tre milioni di pensioni basse ed ? stato assunto l?impegno ad istituire un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali dei pensionati per verificare ulteriori rivalutazioni di tutte le pensioni in essere;
SI perch?: viene superato lo scalone previsto dalla legge 243/04 (Legge ?Maroni?), con la definizione di nuove regole per l?accesso alla pensione di anzianit? e viene confermata l?et? di pensionamento di vecchiaia per le donne a 60 anni;
SI perch?: ? stata evitata l?applicazione automatica, da subito, dei nuovi coefficienti di trasformazione per il calcolo delle pensioni contributive.
SI perch?: sono previste nuove misure a sostegno della competitivit? e della contrattazione di secondo livello e per la detassazione dei premi di risultato;
SI perch?: ? stata introdotta una nuova disciplina dei lavori particolarmente usuranti che consentir? ai beneficiari del provvedimento di accedere alla pensione di anzianit? con un requisito anagrafico ridotto di tre anni, rispetto ai requisiti generali;
SI perch?: e? un accordo che prevede la centralit? del lavoro a tempo indeterminato e pur con differenze di valutazione su interventi relativi ad alcune tipologie di impiego, favorisce la stabilizzazione del lavoro;
SI perch?: e? un accordo che interviene sul tema degli ammortizzatori sociali aumentando nell?immediato l?indennit? di disoccupazione e prevedendo una riforma a regime che estender? il sostegno al reddito nei settori non coperti.
LA SITUAZIONE ATTUALE
I mIglioramenti previsti nell?accordo
I giovani
Riscatto di laurea a fini pensionistici
I giovani lavoratori sono i pi? svantaggiati dal punto di vista previdenziale ed assistenziale, in quanto pi? esposti alle forme di lavoro pi? flessibile.
Il riscatto degli anni di studi universitari, ai fini pensionistici, era possibile in forma dilazionata, fino a 48 o 60 rate mensili in relazione alla durata del corso di laurea da riscattare, con l?applicazione di interessi di dilazione, ad un tasso del 2,5%
Totalizzazione dei periodi lavorativi per il calcolo della pensione contributiva
La disciplina relativa alla totalizzazione dei periodi contributivi maturati in diverse gestioni pensionistiche limita fortemente la possibilit? di cumulare i versamenti contributivi sia per il conseguimento del requisito di accesso al pensionamento che per l?ammontare della pensione.
Contribuzione previdenziale dei lavoratori parasubordinati
La pi? bassa aliquota previdenziale dei lavoratori a progetto, rispetto ai lavoratori dipendenti, determina una minore copertura previdenziale futura dei parasubordinati.
La disparit? fra le aliquote previdenziali dei lavoratori dipendenti e dei parasubordinati pu? favorire l?utilizzo improprio del contratto di collaborazione a progetto.
I giovani lavoratori sono i pi? svantaggiati dal punto di vista previdenziale ed assistenziale, in quanto pi? esposti alle forme di lavoro pi? flessibile
Riscatto di laurea a fini pensionistici
Viene previsto il riscatto del periodo del corso di laurea, a condizioni pi? vantaggiose, prevedendo una rateizzazione del pagamento dei contributi fino a 120 rate mensili (10 anni), senza interessi;
viene prevista la possibilit? di riscattare il periodo di laurea anche prima dell?inizio dell?attivit? lavorativa, consentendo la detraibilit? fiscale dal reddito dei genitori dell?importo pagato;
Totalizzazione dei periodi lavorativi per il calcolo della pensione contributiva
Per i giovani che sono nel sistema contributivo sar? possibile cumulare tutti i contributi maturati in qualsiasi gestione pensionistica, per ottenere un?unica pensione; si riduce da sei a tre anni, nel sistema retributivo o misto, il requisito contributivo minimo per poter cumulare i periodi contributivi maturati in ciascuna gestione.
Contribuzione previdenziale dei lavoratori parasubordinati
? previsto l?aumento di tre punti percentuali, nel triennio 2008 ? 2010, delle aliquote previdenziali dei parasubordinati, al fine di conseguire una maggiore copertura pensionistica
Misure per il reddito e l?occupazione, tramite fondi di
rotazione:
Fondo credito per i parasubordinati: potr? erogare un credito fino a 600 euro mensili per 12 mesi, ad interesse zero o molto basso, al fine di coprire eventuali periodi di inattivit?.
Fondo microcredito: incentiver? le attivit? innovative di giovani e donne, riprendendo l?esperienza dei prestiti d?onore. Aumento dell?importo degli assegni di ricerca presso le Universit?.
Coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva
La legge 335/95 prevede l?adeguamento dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva ogni 10 anni, sulla base delle rilevazioni demografiche e dell?andamento del PIL di lungo periodo. La legge prevede che la revisione venga effettuata con decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro del Tesoro, sentite anche le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori. Essendo, la legge 335/95, entrata in vigore dal 1? gennaio 1996, la prima revisione era prevista per il 2006.
Coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva
Verranno rivisti i criteri e le modalit? di revisione dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione con il metodo contributivo, al fine di contrastare gli effetti negativi che le flessibilit? e la discontinuit? della carriera lavorativa potrebbe produrre al momento del pensionamento, salvaguardando un tasso di sostituzione netto minimo del 60% della retribuzione
Una Commissione composta da governo e parti sociali dovr? valutare il ripristino della flessibilit? del pensionamento nel sistema contributivo
LA SITUAZIONE ATTUALE
I mIglioramenti previsti nell?accordo
Le donne
Nel nostro paese la partecipazione delle donne all?attivit? lavorativa ? decisamente inferiore alla media U.E ed agli obiettivi fissati a Lisbona.
In particolare la rigidit? degli orari di lavoro e la carenza di servizi per l?infanzia non facilitano la conciliazione tra lavoro e vita familiare.
L?accordo riconosce l?importanza determinante, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, di accrescere il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
A tale fine verranno definiti, sempre nell?ambito dell?equilibrio della finanza pubblica, i seguenti interventi:
- sgravi mirati a sostenere regimi di orari flessibili legati alle necessit? di conciliazione fra lavoro e vita familiare;
- incentivi ai part ? time lunghi
E? stata confermata l?et? pensionabile delle donne, ai fini del pensionamento di vecchiaia, a 60 anni
Comment